POESIA VINCITRICE DELLA SEZIONE TEMA LIBERO - ADULTI
LA TERRA DI MIO PADRE
Nell’afa che al canto inchiodava
le gole di accese cicale
il corpo arrendevole al gesto dell’onda
falciava mio padre silenzi di grano.
Un punto era l’uomo nel campo
Lui pure linfa, argilla, umore, zolla.
Ah, quanto amavi padre quella terra
che liberava voli di ragazzi
leggeri come grappoli d’uccelli
ma a te soltanto il laccio di radici
gettava ad intricarti i passi e il cuore
gelosa lei di te, quasi un amante.
Tu ne auscultavi attento ogni respiro
e piano ti muovevi sopra il cuore
per non svegliarla al sonno dell’inverno
o ti facevi brezza a pettinare
il fieno di lunghissimi capelli
con nelle mani quasi una parvenza
di tenerezza volta ad una donna
Adesso le prode hanno seni pesanti.
C’è bisogno di te lungo i filari.
Ritorna padre al rito della vigna.
C’è da gettare il seme e ricoprirlo
ché non lo streghi l’occhio della luna.
Ritorna padre, germina col grano.
Ti avvertirò per caso da un sentore
(odoravano d’erba i tuoi ritorni
a riportare sere sulle soglie).
Mentre la brocca salirò dal pozzo
mi volterò e improvviso sarà un volto.
Un lampo: il lago nero dei tuoi occhi.
Mi insegnerai i segreti del silenzio.
Mi condurrai alla terra e mi darai
grandi le mani per aprirne il ventre.
Lorena Capecchi
POESIA VINCITRICE DELLA SEZIONE TEMA “LE NOSTRE RADICI” - ADULTI
DOVE SONO LE TEGOLE
C’è una sola tegola barcollante
sopra gli assiti
di putrido legno
roso dai tarli.
Qualcuno ha smantellato il tetto,
rubando i coppi
di quel casolare scheletrito
in cima al biondo poggio di grano.
Neanche le cicale friniscono al sole
nel silenzio delle pietre
dove i chiodi
appendevano speranze
e sudori di fronti
raccolti in lacere
coppole nere.
Il filo pende ancora nella trave
annusando nell’aria
il fraterno profumo
dei pomodori, dell’aglio
e dei gialli meloni
per riaccendere l’estate
quando le foglie cadranno.
Il portone marcito
lascia passare ogni spiffero di luce
coprendo tutti gli angoli bui
dei ricordi sbiaditi.
Un passero solo zampetta tra i legni
fuggendo impaurito.
Non sa che nella mia fionda
ora ci sono solo nostalgie.
Pietro Barbera